mercoledì, aprile 03, 2013

LE NOSTRE DONNE



Mi sono imbattuto in un libro lasciato in eredità dal nonno della mia compagna, e già il fatto di per se, mi ha fatto riflettere su quanta considerazione abbiamo oggi del “tramandare la conoscenza”.
Viviamo in un mondo tanto globalizzato, da racchiuderci a riccio in noi stessi e nella epoca in cui viviamo.
In parole povere ci si affanna a condividere le scoperte; le idee e le prospettive senza più interpellare il passato e ciò che i nostri avi ci hanno tramandato.
Leggendo questo libro (“Al di là del bene e del male” di F.W. NETZSCHE) ho trovato un capitolo molto interessante che vorrei condividere con voi.
Esso tratta fondamentalmente il principio e il ruolo della donna nella comunità Europea.
La bellezza di questo capitolo sta nel fatto che è stato scritto nel 1886, e quindi l’apprezzamento della lettura deriva proprio dal fatto che, a distanza di 125 anni si possono confrontare i concetti remoti con ciò che realmente è accaduto, avendo modo così di approfondire l’argomento e intuire il possibile evolversi nel futuro.
Ricordiamoci sempre che per misurare una unità, bisogna avere due fondamentali punti di riferimento. Quello nullo, ovvero ad esempio lo zero nei gradi C° e il più remoto possibile, ovvero pari a -273,15 °C. Possiamo quindi prevedere il futuro senza aver interpellato il passato?

“Dall’epoca della Rivoluzione Francese, in Europa l’influenza della donna è diminuita nel momento in cui sono aumentati i suoi diritti e le sue pretese; e l’emancipazione della donna, nella sua misura in cui viene pretesa e favorita dalla donna stessa (e non solo dagli uomini superficiali), risulta di conseguenza un sintomo singolare del decrescente indebolimento e ottundimento degli istinti più femminili. In questo movimento c’è della stupidità, una stupidità quasi maschile, di cui una donna ben riuscita (che è sempre una donna intelligente) dovrebbe vergognarsi per principio...
Ovviamente, tra gli asini dotti di sesso maschile ci sono abbastanza stupidi amici delle donne e loro guastatori, che consigliano alla donna di rinunciare così alla femminilità e di imitare tutte le sciocchezze delle quali è malato l’uomo europeo.”


e ancora…

“Timore e compassione: ecco i sentimenti con i quali sino ad oggi l’uomo ha guardato la donna, sempre con un piede già dentro la tragedia che, mentre affascina, dilania. Come? E tutto questo sta per finire? E sarebbe forse in atto lo scioglimento dell’incanto della donna? Starebbe per verificarsi la trasformazione della donna in creatura noiosa? O Europa, o Europa! E’ noto l’animale cornuto che per te è stato sempre più attraente, dal cui sei sempre minacciata! La tua antica favola potrebbe trasformarsi ancora una volta in “storia”: ancora una volta potrebbe prendere potere su di te una mostruosa stupidità e portarti via! E sotto di lei non ci sarebbe nessun dio, no! Solo un’idea, una idea “moderna”!...
(“Al di là del bene e del male” Settimo Capitolo, pag. 181)

Il capitolo segue con provocazioni e previsioni sulla figura della donna e della società europea.
Ma chi è oggi quella donna che per Nietzsche sarebbe la “donna moderna”?
Ma soprattutto qual è il ruolo e il principio fondamentale con cui bisogna innalzare oggi la donna, affinché sia come in passato e in futuro la salvezza della specie umana?
Il mio giudizio è pessimistico, poiché si basa sul dato di fatto che oggi la società sta regredendo i propri valori, i costumi; la vita stessa!
Il popolo sta invecchiando, e si procrea sempre meno.
Le famiglie tendono sempre più prepotentemente a limitarsi ad un periodo ben preciso, che termina con le catastrofi del divorzio, se tutto va bene…
Cosa fare per migliorare il nostro stato sociale?
Vorrei proporre due “riflessioni/provocazioni”, sul quale riflettere ed esprimere il proprio punto di vista:


 “E’ stato, ed è l’uomo così bruto; rozzo e incapace, da costringere la donna ad una forma di avanzamento e ribellione?”

oppure

“E’ stata, ed è sprovveduta la donna, ad intraprendere un percorso che l’allontana dal suo ruolo fondamentale di madre, moglie e consigliera per la salvezza della specie?”

(Giovanni Caruso 12/01/2012)

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